Presentazione del libro del giurista Sabino Cassese
Si svolta nella sede romana di Confedilizia, organizzata da Open Gate Italia, la presentazione del libro intervista “Le strutture del potere” di Sabino Cassese, frutto di un dialogo con la giornalista Alessandra Sardoni. L’incontro, a cui hanno partecipato gli autori, il senatore Francesco Paolo Sisto, l’onorevole Maria Elena Boschi, la CEO di Open Gate Italia Laura Rovizzi e moderato da Paolo Mazzanti, è stata un’occasione per riflettere su cosa significhi oggi la parola potere, chi rappresenti il “deep state” in Italia, come sia cambiata la sua gestione dal dopoguerra ad oggi.
In particolare il fil rouge del racconto è diventato il rapporto tra potere di influenza e potere di decisione. Dalla politica alla economia, dalle riforme ai piani, progetti, dalla burocrazia alle magistrature, dal consenso al governo multilivello della complessità. Una considerazione dall’alto e dal basso dell’ecosistema in cui si muovono, tra mille equivoci e bias anche i “rappresentanti di interessi” come li chiama, puntualizzando, Cassese.
Maria Elena Boschi ha sottolineato – come fatto storico – che tra quei poteri (da Mattei a Giolitti) non ci sono molti protagonisti femminili nell’arco di tempo considerato. Una condizione che secondo Laura Rovizzi ha “costretto molte donne a crescere ed assumere responsabilità più attraverso l’influenza e grazie alla competenza e trasparenza, che attraverso la decisione”.
Tra i punti dibattuti, se non controversi, nel libro e nella presentazione figurano: il ruolo Della DC (una riabilitazione secondo Francesco Paolo Sisto) stabilizzante e pluralistico, sui due fronti della decisione e dell’influenza, ma senza nasconderne gli elementi di criticità (continuismo, meridionalizzazione, politicizzazione degli incarichi, debito) richiamati sia da Sabino Cassese che da Alessandra Sardone-
Nel passato più recente: il ruolo di Berlusconi. Al presente il più forte tra i poteri, sia di decisione che di influenza (in ambiti troppo conflittuali), è quello della Magistratura che presenta profili di incostituzionalità per Cassese: per tutto il potere acquisito di auto-assoluzione, di condizionamento delle leggi e attraverso le leggi, piuttosto che nella applicazione del diritto. Una condizione che rende necessaria sia per l’autore che per il viceministro Sisto, quella che è forse la riforma più importante: la separazione delle carriere.
Diverse le idee e le vie indicate sul tema della riforma istituzionale: in particolare sull’elezione diretta del premier. Per Cassese, sostenitore delle riforme, oggi è necessario un punto di incontro che non sottometta il testo all’obbligo di referendum, e dunque un premier indicato ma non eletto. Per Sisto resta la proposta avanzata dal Governo di elezione diretta, cui Maria Elena Boschi, per Italia Viva, non si oppone salvo cambiamenti e garanzie sostanziali.