Il declino demografico in Cina rischia di diventare un problema globale? L’analisi di Riccardo Pennisi
La demografia in Cina – da fattore di crescita quasi incontrollabile a emergenza nazionale, in negativo. 8 cose da sapere.
🔻1. Nel 2023 la popolazione è diminuita per la seconda volta. Ma mentre nel 2022 il calo demografico era stato di circa 850mila persone, l’anno che si è appena chiuso ha registrato oltre 2 milioni di abitanti in meno.
☝2. La popolazione cinese non diminuiva dagli anni ’60, ossia da quando il Grande Balzo in Avanti di Mao provocò fame e carestie. Dopodiché aveva preso ad aumentare in maniera spettacolare, tanto che la dirigenza comunista aveva introdotto l’obbligo del figlio unico, in vigore dal 1980 al 2015.
🚫3. Nonostante la fine di quell’obbligo, le nascite in Cina sono diminuite nel 2023 per il settimo anno consecutivo: sono state circa 9 milioni, mezzo milione in meno dell’anno precedente. La discesa è piuttosto brusca: solo nel 2016, le nascite erano state quasi 18 milioni, il doppio.
🚼4. La Cina ha così perso il suo primato di paese più popoloso del mondo. Ha chiuso il 2023 con 1.409.670.000 abitanti. L’India ne ha circa venticinque milioni in più, e la forbice tra i due giganti demografici si allargherà, perché i dati demografici indiani restano positivi.
🐣5. La politica demografica centralizzata e autoritaria ha peggiorato le cose. Ha certamente moderato una crescita fuori controllo; ma ha creato generazioni di figli e figlie uniche che, approfittando del boom economico e urbano degli ultimi decenni, hanno smontato in un batter di ciglia lo schema culturale tradizionale: coppia giovane, stabile e rigida, con tanti figli, e con la donna a casa a prendersene cura. Per molte donne, a causa di regole scritte e non scritte, nel sistema attuale anche un solo figlio significa la drastica riduzione delle possibilità lavorative – fattore comune al crollo demografico di altre regioni dell’Asia, dal Giappone alla Corea del Sud.
💔6. Per correre ai ripari, il Partito ha voluto nuovamente promuovere l’immagine di una donna dedicata alla casa e alla famiglia. Xi Jinping ha esortato i funzionari a influenzare i giovani in materia di amore, matrimonio, fertilità. Ma ne è risultato invece un crollo delle nascite ancora più rapido: le ultime generazioni rifiutano i piani che la leadership del Paese fa per loro. Mentre il sistema economico-sociale-giudiziario resta piuttosto punitivo per le donne e le madri.
😡7. Questa consapevolezza, cresciuta insieme ai movimenti femministi (perseguitati dalla censura e dalla polizia) crea una divisione importante tra le generazioni, con quella dei 40-50enni, obbligati al figlio unico, e ancora condizionati da padri onnipotenti, che non accetta che i 20-30enni decidano spontaneamente di non volerne.
⚪8. La crisi economica recente, lo scoppio della bolla immobiliare e anni di restrizioni draconiane contro il coronavirus hanno ulteriormente spinto i giovani a rinviare scelte come matrimonio e genitorialità. Oltre che a fidarsi meno della leadership del Paese.