Viktor Orban ancora una volta riesce a catalizzare l’attenzione politica e mediatica su di sé. Hanno fatto discutere le sue scelte sull’Ucraina
E’ sulla bocca di tutti. Principalmente non per fargli i complimenti. Stiamo parlando di Viktor Orban, il premier ungherese ancora una volta protagonista, in un senso e nell’altro, al Vertice europeo conclusosi oggi a Bruxelles. Hanno fatto discutere alcune sue prese di posizione, come l’uscita dalla sala del Consiglio europeo nel momento in cui sono stati aperti i negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue.
Se questa scelta ha consentito a dare il via libera all’iter, il premier ungherese non ha tardato a far capire che il terreno rischia di essere ancora molto accidentato. “L’Ucraina non è pronta per l’adesione all’Ue. Per fortuna – ha scritto su X al termine del vertice dei leader europei – avremo molte occasioni per correggere la decisione presa ieri”.
#Ukraine is not ready for EU membership. Luckily we will have many opportunities to correct the decision made yesterday. pic.twitter.com/OLmK25DeQY
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 15, 2023
E inoltre c’è sempre il tema su come raggiungere un accordo a 27 sulla revisione del quadro finanziario pluriennale dell’Ue.
MELONI: “L’INCONTRO CON ORBAN? SERVE MEDIARE CON TUTTI”
La premier italiana ha incontrato Oran nelle ore precedenti l’avvio della discussione sull’Ucraina. “Ho fatto esattamente quello che avevo detto. Penso sia molto più utile quando si parla con tutti e quando si cerca un punto di incontro – ha affermato Giorgia Meloni – perché se non riusciamo a fare questo non riusciamo neanche di arrivare agli obiettivi. E quindi bisogna avere la capacità di dialogo, bisogna mediare, e questo ha consentito all’Italia di giocare un ruolo da protagonista. Siamo riusciti in tutti gli intenti che avevamo ma anche per questo bisogna continuare a lavorare per arrivare agli obiettivi”.
MACRON: CI ASPETTIAMO CHE ORBAN SI COMPORTI DA EUROPEO
Sulla revisione del bilancio Ue Emmanuel Macron auspica “che Orban si comporti da europeo”. Il rinvio della decisione, per il presidente francese, dovrebbe dare tempo per realizzare le condizioni necessarie a far cambiare posizione al leader ungherese. Macron ha anche auspicato che nei prossimi giorni possa essere trovata un’intesa per varare il Patto sull’immigrazione. Chiudere il negoziato è “importante”, ha detto, perchè il problema deve essere affrontato in una dimensione europea.
SCHOLZ, FIDUCIOSO SU UN ACCORDO SUL BUDGET UE A INIZIO 2024
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz spiega come sono andati i fatti. “Ho suggerito al primo ministro ungherese di permetterci di prendere quella decisione in sua assenza – ha detto -. Ha riflettuto sulla cosa, gli ho chiesto di prendersi tutto il tempo necessario ma lui ha reagito spontaneamente e ha detto che avrebbe accettato la proposta e così abbiamo preso la decisione a 26”, ha detto. Quella dell’apertura dei negoziati con l’Ucraina è dunque una “decisione che abbiamo preso all’unanimità in linea con le nostre regole europee”. “Siamo l’Unione europea e noi tutti siamo obbligati ad agire nello spirito dell’Unione europea e ad assisterci l’un altro”, ha sottolineato Scholz.
Il cancelliere Scholz si è detto poi “fiducioso” che nel prossimo consiglio europeo a inizio 2024 si possa raggiungere un accordo a 27 sulla revisione del quadro finanziario pluriennale. “Continueremo a impegnarci”, ha spiegato. Servirà “un lavoro intenso”. “Tutti abbiamo la sensazione che potrebbe esserci al prossimo vertice”, ha spiegato Scholz senza però dare ulteriori indicazioni su come potrebbe venir convinto il premier ungherese Viktor Orban.
ORBAN NEL GRUPPO DEI CONSERVATORI?
Il problema dell’ostruzionismo del primo ministro ungherese Viktor Orban in sede di Consiglio Ue continuerà almeno che non si trovi “un modo di sistemizzare la sua presenza, e nel caso, anche il suo dissenso. E certamente l’ingresso in un contenitore politico potrebbe aiutare”. Lo spiegano all’Ansa fonti qualificate all’interno del gruppo Ecr. “Certo deve essere un Orban de-putinizzato per avviare questo processo”, spiegano le stesse fonti, sottolineando che Meloni “può essere la leader giusta per normalizzare l’ungherese e trovare nuovi equilibri in Ue”.