Sul caso della “fermata straordinaria” del Frecciarossa che coinvolge il ministro Lollobrigida si rincorrono le ricostruzioni. Un ruolo lo avrebbe avuto Valeria Venuto, dirigente di Trenitalia e vicina a FdI
Non accennano a placarsi le polemiche su Francesco Lollobrigida, coinvolto nel caso della “fermata straordinaria” di un Frecciarossa a Ciampino dove il ministro è sceso, insieme ad alcuni componenti dello staff, perché il treno era in ritardo e correva il rischio di non arrivare a Caivano per un impegno istituzionale.
Sulla notizia, pubblicata inizialmente sul Fatto Quotidiano, oggi torna anche La Stampa con Ilario Lombardo, il quale prova a ricostruire i contatti avuti dal ministro (o dal suo staff) con i vertici di Trenitalia nei minuti precedenti che hanno portato alla “fermata straordinaria” a Ciampino. In particolare, una fonte interna al gruppo riferisce alla Stampa che ad essere stata prima coinvolta è Valeria Venuto, responsabile affari istituzionali del Polo Passeggeri di Ferrovie, “lo stesso ramo d’azienda – precisa Lombardo – il cui ufficio stampa produrrà il comunicato con cui si tenta di scagionare il ministro (sostenendo che negli ultimi sei mesi ci sono stati “207 casi di fermate straordinarie delle Frecce”)”.
VALERIA VENUTO, DA LA RUSSA A TRENITALIA PASSANDO PER NCD
Venuto è “un nome legato alla family di FdI”, e non solo. I primi passi li muove come segretaria particolare di Ignazio La Russa, nel periodo in cui l’attuale presidente del Senato era ministro della Difesa del governo Berlusconi e coordinatore del Popolo della Libertà. Poi La Russa, insieme a Meloni e Crosetto, fonda Fratelli d’Italia, che nel 2013 riesce a entrare in Parlamento ma tra i banchi dell’opposizione.
Venuto però durante il governo Renzi sta in maggioranza, dove siede anche il Nuovo Centrodestra, il partito di Angelino Alfano nato dalla diaspora interna al Pdl. Uomo di fiducia di Alfano, passato in quella legislatura dalla guida del Viminale alla Farnesina, è Giovannantonio Macchiarola, marito di Valeria Venuto. E infatti Venuto in quegli anni diventa stretta collaboratrice di uno degli uomini di punta di Ncd del governo Renzi, ovvero Enrico Costa. Prima nel ruolo di segretaria particolare quando Costa è viceministro della Giustizia e poi come vice capo di gabinetto quando l’esponente di Ncd – ora in Azione di Calenda – viene promosso a ministro per gli Affari regionali e la Famiglia.
Conclusa l’esperienza di governo, ritiratosi dalla politica Alfano e scomparsa Ncd, Valeria Venuto, come emerge dal suo profilo, in questi anni ha ricoperto incarichi come senior advisor in Leonardo e in Metaenergia, fino all’approdo nel 2022 nel mondo di Ferrovie, dove ha iniziato a tessere i contatti con l’amministratore delegato Luigi Corradi. Lo scorso 8 aprile, in pieno periodo di nomine, un mese prima della formalizzazione del rinnovo dei vertici di Trenitalia e Rfi, così scriveva il Giornale: “a far da ponte tra Corradi e gli ambienti di FdI sarebbe stata Valeria Venuto, dirigente addetta alle relazioni esterne per Fs”. Nel frattempo Venuto è diventata responsabile degli affari istituzionali di Trenitalia.
IL MARITO E’ L’EX UOMO DI FIDUCIA DI ALFANO, ORA ALL’ENAV DI PASQUALINO MONTI
Pure Macchiarola, il marito di Venuto, è rientrato nel vortice delle recenti nomine. Dall’Eni (quando era arrivato conclusa l’esperienza con Alfano) è passato all’Enav (controllata dal Mef) dove ricopre adesso il ruolo di capo della comunicazione e pubblic affairs, “proprio in quota Lollobrigida” annota La Stampa, che ricorda come all’attuale ministro “nella spartizione tra alleati” era “toccata la gestione dei nuovi vertici dell’ente nazionale per l’assistenza di volo”. A capo di Enav, per inciso, c’è quel Pasqualino Monti che come raccontato in questi giorni da Start Magazine, ha fatto un balzo di popolarità nella classifica di Reputation Manager S.p.A., la società fondata e guidata da Andrea Barchiesi, che stila queste classifiche sulla reputazione, pubblicate mensilmente da Prima Comunicazione e Corriere della sera.
Della professionalità di “Reputation manager”, come riferito dal Fatto quotidiano nei giorni scorsi, sembra se ne giovi la stessa Ferrovie dello Stato. “Le Fs infatti – scriveva il quotidiano diretto da Travaglio – avrebbero assoldato per 500mila euro la società Reputation manager di Andrea Barchiesi con l’obiettivo di alzare la reputazione online dei vertici del gruppo. A ottobre, segnalava pochi giorni fa Barchiesi, Ferraris “è salito di due posizioni al sesto posto””.