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Perché gli italiani preferiscono (ancora per poco) il contante

Rapporto di Bankitalia sulle abitudini di pagamento degli italiani. Il contante rimane lo strumento di pagamento principale, ma l’Italia è uno dei Paesi con la più forte preferenza per il cashless nell’area dell’euro

Gli italiani preferiscono usare nei negozi il contante, utilizzato per il 69% dei pagamenti totali. Una percentuale che mostra comunque un trend decrescente, visto che nel 2016 era l’86% e nel 2019 l’82%. Eppure preferiscono, se liberi di scegliere, gli strumenti di pagamento senza contanti; in altre parole, c’è una “discrepanza” tra le preferenze dichiarate dagli intervistati e il loro comportamento effettivo. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata dalla Banca d’Italia: “Rapporto sugli atteggiamenti di pagamento dei consumatori in Italia: i risultati dell’indagine Bce Space 2022”.

Sono invece il 26% del totale le transazioni con carte (13% nel 2016; 16% nel 2019) e circa il 4% con altri strumenti (1% nel 2016; 2% nel 2019) di cui il 2% con app mobile (trascurabile nelle precedenti rilevazioni). In un confronto tra Paesi dell’Eurozona, “l’Italia rimane ancora uno di quelli con la piu alta dipendenza dal contante”. Nell’Eurozona, invece, per i pagamenti ricorrenti l’addebito diretto è lo strumento più utilizzato, mentre il contante è poco utilizzato.

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L’indagine rivela che nonostante il contante sia ancora lo strumento più utilizzato presso i Pos, i consumatori confermano con forza la loro preferenza per i pagamenti senza contanti. In una prospettiva cross-country, l’Italia è uno dei Paesi con la più forte preferenza per il cashless nell’area dell’euro. I principali vantaggi percepiti nell’utilizzo delle carte sono la comodità (non è necessario portare con sé i contanti), nonché la sicurezza e la velocità di tali transazioni.

PERCHE’ SI PREFERISCE IL CONTANTE

I vantaggi del contante, d’altra parte, si riferiscono alla percezione di un migliore controllo sull’importo speso e ad un maggior livello di accettazione da parte degli esercenti. L’anonimato e la tutela della privacy sono invece percepiti come meno importanti. Il 77% degli intervistati si rifornisce di contante prelevando dalla rete di sportelli bancomat, rispetto all’11% dalle proprie riserve e al 7% da uno sportello bancario o postale.

Come nel2019, il 93% degli intervistati italiani è soddisfatto delle condizioni di accesso al contante. L’indagine mette infatti in rilievo il fatto che l’Italia è uno dei Paesi dell’eurozona con il tasso più basso di persone che dichiarano l’accesso al denaro contante difficile. La quota di consumatori che dichiarano di possedere cripto-asset è stabile al 2% (come nel 2019), il dato più basso in assoluto. E chi detiene questi asset, lo fa innanzitutto per motivi di investimento (55%) e in misura minore come mezzo di pagamento (15%).

LA SINTESI DI BANKITALIA

Queste le conclusioni di Bankitalia: “I dati mostrano che, sebbene il contante rimanga lo strumento di pagamento principale presso il Punto Vendita (POS) fisico, specialmente per gli acquisti di valore ridotto (fino a €50), il suo utilizzo è diminuito rispetto ai risultati delle indagini precedenti. In termini di valore delle transazioni, i pagamenti con strumenti alternativi al contante hanno acquisito maggiore importanza e rappresentano oltre la metà delle spese totali presso il POS. I pagamenti con strumenti elettronici stanno complessivamente aumentando, supportati anche dalla crescita del commercio elettronico. Le carte, oltre a rappresentare il principale concorrente del contante per le transazioni al POS, continuano a essere lo strumento di pagamento più utilizzato, in termini sia di numero sia di valore, per le transazioni relative ad acquisti online”.

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