L’attentatore di Bruxelles ha un passato durato alcuni anni anche in Italia, a Bologna e a Genova dopo lo sbarco a Lampedusa. Indagini e approfondimenti in corso
L’autore (ormai acclarato) dell’attentato di Bruxelles di lunedì sera, Abdesalem Lassoued, è morto in seguito alle ferite riportate in mattinata in uno scontro a fuoco con la polizia. Tunisino, 45 anni, era un immigrato illegale conosciuto per traffico di clandestini. La polizia lo aveva convocato per un interrogatorio, fissato per martedì.
CHI E’ IL KILLER DI BRUXELLES
Abdesalem Lassoued si era visto respingere la domanda di asilo ma poi “era sparito dai radar” delle autorità belghe. L’uomo aveva presentato una domanda di asilo in Belgio nel novembre 2019. “Ha ricevuto una decisione negativa nell’ottobre 2020 e poco dopo è scomparso dai radar” ha riferito la segretaria di Stato del Belgio per l’Asilo e la Migrazione, Nicole de Moor, spiegando poi che “è stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza federale. Non è mai stato presentato dalla polizia dopo un’intercettazione all’Ufficio stranieri per consentire il suo rimpatrio. Di conseguenza, l’ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo 2021, non è mai stato emesso”.
IL PASSAGGIO DA GENOVA
Ma Abdeslam Jilani Meftah Lassoued, meglio noto come Slayem Slouma, ha un passato durato alcuni anni anche in Italia. Lassoued è stato ripreso in un video girato nel 2021 a Genova. Una foto pubblicata sul suo profilo Facebook, ora oscurato, lo ritrae in Piazza Della Vittoria, nel centro del capoluogo ligure nel 2021, durante un soggiorno probabilmente mentre si dirigeva in Francia. L’uomo è ritratto in primo piano e sullo sfondo si vede l’arco di Trionfo di Piazza della Vittoria. Gli investigatori della Digos hanno ritenuto che il video da cui è estrapolato sia veritiero.
In particolare sono in corso indagini per verificare gli spostamenti di Lassoued. La presenza a Genova sarebbe da collegare a un viaggio a tappe che l’attentatore di Bruxelles avrebbe fatto due anni fa per attraversare l’Italia e dirigersi nel Nord Europa. Si cerca di scoprire quanto si è fermato nel capoluogo ligure e quali contatti abbia avuto. Nei pressi del luogo in cui è stato fotografato si trova la sede del Consolato della Tunisia. Gli investigatori vogliono verificare se risulta che l’uomo abbia preso contatto con gli uffici per qualche documento.
Imam Genova, Lassoued non veniva in moschea, nessuno lo conosce Husein Salah ‘uccidere è una pratica opposta all’Islam’. L’imam di Genova Husein Salah fa presente all’Ansa di “non aver conosciuto” Lassoued, “ho chiesto in giro ma nessuno che l’abbia conosciuto frequenta la moschea. E lui non è mai venuto in moschea”.
LO SBARCO NEL 2011 A LAMPEDUSA E POI A BOLOGNA NEL 2016
In serata l’Ansa riferisce che l’attentatore tunisino era arrivato a Lampedusa nel 2011 a bordo di un barchino. Dopo una permanenza in Italia è andato in Svezia, da dove sembra sia stato espulso. Tornato in Italia, nel 2016 è stato identificato a Bologna dalla Digos come radicalizzato: aveva espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere. L’uomo è stato monitorato anche dall’intelligence. In seguito è andato in Belgio. Non si esclude che martedì abbia colpito proprio due svedesi per il malcontento che provava verso il Paese da cui era stato espulso. Accertamenti in corso su eventuali, e probabili, passaggi dell’attentatore di Bruxelles anche in altre città italiane. Città dove potrebbe aver richiesto, come ha fatto in Belgio, asilo dopo essere arrivato nel nostro Paese.
CONTATTI ANCHE CON L’ATTENTATORE DEL MERCATIVO DI NATALE A BERLINO?
Il sito del Corriere della Sera scrive inoltre che si stanno verificando eventuali collegamenti fra il terrorista ucciso a Bruxelles martedì mattina con il connazionale Amis Amri, morto nel dicembre 2016 alle porte di Milano durante un conflitto a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni. Amri era l’attentatore del mercatino di Natale a Berlino con un Tir preso a noleggio solo pochi giorni prima.
In Italia – scrive l’edizione online del quotidiano milanese – il giovane, più volte detenuto in carcere, soprattutto in Sicilia, dopo essere stato identificato in Puglia, si era radicalizzato e poteva contare su una rete di fiancheggiatori che arrivava anche a Roma.
La Digos della Capitale qualche mese più tardi sgominò un’intera cellula che si nascondeva, completamente integrata nel tessuto sociale della zona, ad Aprilia, al confine con la provincia di Latina, composta da una dozzina di persone. Ecco perché Slouma potrebbe aver seguito lo stesso percorso nel nostro Paese e, vista la coincidenza temporale, aver conosciuto proprio Amri.
LA POLIZIA DI BRUXELLES ESAMINAVA IL CASO GIA’ PRIMA DELL’ATTACCO
Intanto emerge che il caso di Abdesalem Lassoued era sotto esame presso la polizia belga già prima dell’attacco terroristico di ieri sera. E’ quanto ha spiegato in una conferenza stampa notturna il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne. Il presunto attentatore, all’inizio di quest’anno, era stato denunciato da un occupante di un centro d’asilo a Campine (non lontano da Anversa) per minacce via social. Il denunciante aveva inoltre detto alla polizia che Abdesalem era stato già condannato per terrorismo in Tunisia.
La polizia giudiziaria di Anversa si era quindi attivata e, prima che avesse luogo l’attentato nel centro di Bruxelles, aveva fissato una riunione sul caso per questo martedì. Nel frattempo le autorità federali avevano indagato sul passato dell’uomo in Tunisia, scoprendo che la condanna era legata a reati comuni e non al terrorismo. Questo dato, ha sottolineato Van Quickenborne, aveva fatto in modo che il caso non fosse trattato come “minaccia concreta o imminente”.