Mentre Israele è colpita a morte e Gaza è assediata, in Italia il Parlamento è impegnato con lo spettacolo delle risoluzioni. Le riflessioni di Francesco Damato
In Israele colpita a morte, e a tradimento, e a Gaza assediata per la rappresaglia che l’attende nella logica della guerra si continuano a contare i morti, saliti a 1200 fra gli ebrei e a 900 fra i palestinesi. Un conteggio sempre più orribile, come quello dei 40 bambini israeliani trovati trucidati, alcuni decapitati, che hanno ispirato i titoli sulla “strage degli innocenti”, senza con questo voler dare dei colpevoli, in qualche modo, o dei meno innocenti ai ragazzi, giovani, adulti e anziani falcidiati, o finiti ostaggi e probabilmente destinati a morire anche loro. Gli aguzzini hanno già cominciato a farlo ammazzandone via via che gli israeliani bombardano da lontano anticipando la rappresaglia – ripeto – alla quale si stanno attrezzando le truppe corazzate, l’Aviazione e forse anche la Marina.
IN ITALIA IN SCENA GLI ‘SPETTACOLINI’ DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE
A più di 4000 chilometri di distanza si sono svolti a Roma, in Parlamento, due spettacolini, diciamo così, che desidero riproporvi, per la loro sintesi ed efficacia, dalla prima pagina del Foglio: il primo riguardante la maggioranza e le opposizioni e il secondo soltanto le opposizioni.
Spettacolino della maggioranza e dintorni: “Che pochade. Finisce che Pd e M5S votano la risoluzione della maggioranza (con i rossoverdi che si astengono). E termina pure con il centrodestra che dice sì al documento di Pd-M5S e rossoverdi, eccetto il punto 5 che critica il governo di Netanyau. Ma tutti – eccetto i rossoverdi – votano l’elaborato del Terzo polo. Nel centrodestra prevale la cautela del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che oggi volerà in Egitto, rispetto alla linea più aggressiva espressa al tavolo delle trattative dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. E Giorgia Meloni? E’ preoccupata da fattori interni ed esterni. Vuole spegnere incendi e non accenderne altri”.
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Spettacolino del Pd e dintorni: “Mentre cadono bombe su Gaza e missili su Ashkelon il centrosinistra prepara la mozione “unitaria” sulla Palestina. La scena è questa: in una penombra da fumeria, nella cosiddetta sala lettura di Montecitorio (il posto dove tutti vanno a dormire) c’è Chiara Braga. Che però è sveglia, diciamo. La capogruppo del Pd è china su un foglio. Sembra un quadro di Caravaggio. Ecco che arriva Provenzano, le dice una cosa. Lei cancella. Riscrive. Poi arriva Silvestri, il capogruppo grillino. E lei cancella. Riscrive ancora. Alla fine sembra soddisfatta. Ma c’è Fratoianni con la sigaretta elettronica: “Eh no, così non va”. Si ricomincia”.
A quasi 7000 mila chilometri di distanza tuttavia si è svolto al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite un altro spettacolo riassunto, raccontato e quant’altro dall’Unità con questo titolo da scatola su tutta la prima pagina: “Altolà Onu a Netanyau”. Proprio così, avete letto bene: “a Netanyau”. Non ad Hamas, o pià che ad Hamas. L’Italia, com’è noto, partecipa a questa organizzazione con truppe, dove essa riesce a mandarne per contenere i conflitti, e laute quote associative, per centinaia di milioni di dollari l’anno.