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Il Giornale, fuori Krancic per far posto a Osho. Ecco cosa è successo

‘Disegnatore satirico, scrittore, giornalista non riconosciuto dalla Cupola di sinistra e dalla Cupolina di destra’: lui è Alfio Krancic e questa frase è la ‘bio’ che campeggia sul suo blog. Uno dei vignettisti più noti nel panorama giornalistico, “dopo 30 anni di attività quotidiana” sul Giornale è stato fatto “fuori”.

Ad annunciare il licenziamento dal Giornale è stato lo stesso Alfio Krancic in un tweet in cui ha pubblicato la raccomandata di recesso dell’accordo lavorativo con il quotidiano milanese, che si concluderà formalmente a fine mese.  La lettera porta la data del 30 agosto, ma rientra ovviamente nell’avvicendamento che ha portato la famiglia Angelucci ad acquisire la maggioranza della testata storica della famiglia Berlusconi, procedura che è stata completata il 7 settembre. Dal giorno successivo, infatti, sul Giornale lo spazio riservato alla satira è stato affidato alle vignette di Federico Palmaroli, in arte Osho, che così bissa la rubrica ospitata sul Tempo.

L’ANNUNCIO DI KRANCIC SUL BLOG

Krancic ha voluto informare personalmente i propri lettori e simpatizzanti, pubblicando un messaggio, una sorta di commiato sul suo blog, che riportiamo di seguito:

“Non la farò lunga. Nel 1992 iniziai a collaborare con l’ Indipendente” diretto Da Feltri e il suo vice Belpietro. Nel 1994 fui chiamato da Belpietro a “IL GIORNALE”. Da allora per 30 anni sono sempre stato presente con una vignetta quotidiana. Mi ricordo con piacere la mia prima intervista per una vignetta su Occhetto che mi fece La Stampa. Da allora fu un crescendo: partecipazioni a trasmissioni televisive su Rai 3 in occasione delle elezioni amministrative del 1994 assieme a Staino ed Ellekappa. In quell’occasione ebbi modo di conoscere il direttore Italo Moretti, Bianca Berlinguer, Federica Sciarelli, Concita de Gregorio ed altri. Poi approdai a “Porta a Porta” in una storica puntata sulla satira con Forattini, Staino e Vincino. Insomma ero diventato uno dei Magnifici 7 della satira italiana. Lavorai anche con Gad Lerner in una puntata di “Pinocchio” che precedette la caduta di Prodi (1998?). Insomma 30 anni di carriera pieni. Roba da oltre 10.000 vignette. Vabbe’…Succede. Ma la cosa che più fa male che ti arriva una raccomandata di 3 righe senza nemmeno un grazie. Vedremo il 30 di settembre se ci sarà un saluto da parte de Il Giornale, di Feltri e di Sallusti. Vedremo…”.

LA TELEFONATA AL VIGNETTISTA E L’IPOTESI BELPIETRO

Il vignettista conclude con un “mi riservo di approfondire la vicenda…”. E infatti, incalzato sempre sul blog dai tanti ammiratori che in questi anni hanno imparato ad apprezzarlo, ha fornito in questi giorni ulteriori dettagli, spiegando che la telefonata dagli uffici di Milano “c’è stata”, durante la quale gli è stato comunicato che non faceva “più parte della squadra per questioni di ristrutturazione del personale”. Krancic ha confermato poi ai suoi lettori che “ora è il tempo di Osho.

Il nuovo commentatore satirico de Il Giornale. Al telefono il vice direttore mi aveva detto che la nuova società intendeva ristrutturare e tagliare alcune collaborazioni. A quanto pare invece hanno chiamato diversa gente nuova o seminuova: Luttwack, la Nirestein e altri e la new entry Osho”. E incalzato sul suo futuro, da chi vorrebbe vedere le sue vignette su La Verità di Belpietro (proprio colui che lo chiamò al Giornale) ha risposto: “Vedremo, ma non ci conto. Vi farò sapere, ma credo che sarà difficile”.

Krancic dunque non ha chiuso del tutto all’ipotesi di un approdo a La Verità, in attesa di sapere se – come da lui stesso auspicato – prima del 30 settembre “ci sarà un saluto da parte de Il Giornale, di Feltri e di Sallusti..”.

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