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Gimbe, la Fondazione (loquace) che detta la linea sulla sanità

Nino Cartabellotta scenderà in politica per cambiare le cose nel settore sanitario? Il punto

La sanità è diventato già uno dei temi caldi del dibattito pubblico. Le dichiarazioni delle opposizioni (Pd di Elly Schlein e Azione di Carlo Calenda) e la posizione del governo (per la prima volta in maniera formale) di inserire proprio la sanità tra le priorità della prossima legge di Bilancio sono eloquenti.

In questo confronto-scontro la narrazione dei partiti di opposizione può contare su ‘alleati’ più o meno inaspettati. Quello che infatti sta capitando con maggiore frequenza nelle ultime settimane è che a dettare la linea non sembrano i politici ma soggetti (in teoria) terzi. È il caso ad esempio della Fondazione Gimbe, organizzazione indipendente, senza fini di lucro che non riceve finanziamenti pubblici.

L’ATTIVISMO POLITICO DI CARTABELLOTTA

Solo nelle ultime settimane, a cadenza regolare, il presidente Nino Cartabellotta non ha lesinato giudizi sullo stato in cui versa la nostra sanità. Ecco alcune sue recenti dichiarazioni che hanno avuto una rilevante eco sui media e fornito l’assist alle opposizioni per criticare l’operato del governo: “La sanità pubblica rischia il caos”, “Italia fanalino di coda nel G7”, “la sanità è al collasso, salviamola”, “preoccupa il definanziamento della sanità”, “Sulla spesa sanitaria pro-capite, Italia 16esima tra Paesi europei Ocse”, “sulla missione Salute del Pnrr speso solo lo 0,5% dei fondi già assegnati”.

A parte alcune forzature come sulla spesa dei fondi del Pnrr e senza considerare che tra i Paesi G7 l’Italia non ha mai brillato quanto a spesa sanitaria, sono giudizi legittimi e anche fondati. Simili dichiarazioni sono state rese pubbliche anche in passato, ma – quanto meno nel primo anno del governo giallorosa – con minor enfasi e si contavano sulle dita di una mano.

COME STA (E COSA FA) LA FONDAZIONE GIMBE

Gimbe durante la pandemia – come tutte le organizzazioni, associazioni e fondazioni del comparto – ha avuto una sovraesposizione mediatica notevole con propri report, analisi, evidenze scientifiche, risultando tra gli organismi più rigorosi e intransigenti nella lotta al Covid e nella tenuta delle restrizioni anti contagio. 

Un’attività che ha avuto riflessi anche sulle entrate finanziarie dell’ente. Basti pensare che – come emerge dal sito – nel 2019 la Fondazione di Cartabellotta con il 5×1000 percepiva 17,5 mila euro, cifra che è più che triplicata due anni dopo, nel 2021, arrivando a percepire oltre 55mila euro. Nel frattempo però sono anche aumentate le spese per il personale di ricerca, passate da 225mila del 2019 a 324mila del 2021. Eppure il 3 febbraio 2020, in una nota la Fondazione Gimbe si esprimeva contro il “virus del panico che è più pericoloso del coronavirus” in riferimento alla “overdose di notizie” e alla “giostra dei numeri” relativi all’emergenza connessa alla diffusione del coronavirus.

Per quanto riguarda gli adempimenti agli obblighi di trasparenza, gli ultimi dati disponibili sul sito si fermano al 2019. Ma è lecito immaginare che negli anni successivi siano aumentati il numero dei contributi versati dalle varie strutture sanitarie, Università per la partecipazione ai vari corsi di formazione promossi dalla Fondazione.

NINO CARTABELLOTTA SCENDERA’ IN POLITICA?

Quanto al profilo del Presidente Cartabellotta, sul sito della Fondazione si legge che è “medico, oggi riconosciuto tra gli esperti più autorevoli di ricerca e sanità del nostro Paese, grazie a competenze trasversali che interessano tutti i livelli del sistema sanitario”.

Alcuni addetti ai lavori maliziosamente sostengono che prima o poi per Cartabellotta, che dispone anche di un proprio sito personale, arriverà una proposta per una candidatura alle elezioni. In che quota non si sa, ma in quale area si può immaginare.

 

– Leggi anche: Il ritorno di Draghi: “Europa a sovranità condivisa”

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