L’estate romana è ancora calda ma ancor più bollente è la partita di Expo 2030. Le ultime mosse della Capitale
Riparte, anzi, continua la corsa di Roma verso Expo 2030. Per i più distratti, o semplicemente per riprendere il filo dopo la pausa estiva, la saga si era interrotta sull’episodio di inizio agosto. Che non riguardava direttamente la Capitale italiana: Busan, città sudcoreana anch’essa candidata si è vista con un piede e mezzo fuori dalla corsa a causa del disastro organizzativo del festival mondiale degli scout.
Il mese di settembre, adesso, si è aperto allora con l’Arabia sempre più protagonista degli affari internazionali (sport in crescendo) e quindi delle manovre geopolitiche. Ma anche Roma non sta a guardare. Vediamo perché.
ROMA E IL MIRACOLO PER EXPO 2030
L’attivismo riguarda in primis il sindaco Gualtieri. Che, come raccontato ad esempio dal Foglio l’altro ieri, è andato a Skopje in Macedonia del Nord “per incontrare la sindaca Danela Arsovska in vista di future collaborazione universitarie”. Sì, in teoria. Di fatto, per muovere le acque in proprio favore sull’evento universale che si terrà tra sette anni.
Il giorno della votazione da parte del Bureau International des expositions, come abbiamo raccontato nelle precedenti puntate anche qui su Policy Maker, è il 28 novembre. E tra i Paesi decidenti c’è proprio la Macedonia del Nord. Tutti valgono un voto. Ne servono 120 su 181 e non è ancora detto niente, nonostante dal sultanato di MBS danno già tutto per fatto cantando vittoria grazie ai miliardi messi sul tavolo.
LA SITUAZIONE
Meloni è venuta via dagli Stati Uniti a luglio con numerosi successi diplomatici, tra cui anche il voto Usa per Roma su Expo 2030. Che non era scontato.
Parigi, invece, voterà Riad. E Oltralpe la campagna di convincimento della premier italiana non ha funzionato. Il Brasile di Lula, sì, invece, voterà per noi.
Le prossime tappe di Gualtieri dettagliate dal Foglio intanto vedranno il primo cittadino romano impegnato in Giappone, in Sud Est asiatico e in Africa. Tutto per tutto. Ieri, si legge su un’agenzia di Italpress, “il sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica, Claudio Barbaro, ha incontrato il presidente del Kenya, William Ruto, in chiusura del summit Africa Climate Summit 2023 consegnando, a nome del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, l’invito al vertice Italia-Africa che si svolgerà a novembre a Roma. Tra i temi centrali dell’incontro, la candidatura italiana all’Expo 2030”.
EXPO 2030, FORCING ROMANO SULLE IMPRESE
Anche sul fronte delle imprese che vogliono sostenere Roma. La convinzione si è rafforzata alla festa della Fondazione di martedì sera. Non solo dal Campidoglio, anche dal mondo industriale e dal comitato Roma Expo 2030 presieduto da Giampiero Massolo, tutti sono convinti che “la partita è aperta”.
Anche Francesco Rocca, presidente del Lazio, è sceso in campo da tempo. Ieri, da ultimo, ha ricevuto l’ambasciatore del Messico Carlos Garcia de Alba.