I Graffi di Francesco Damato sulla visita in Campania della premier e di Mattarella sul luogo della strage, ennesima, che ha visto come vittime operai al lavoro
La premier Giorgia Meloni, 46 anni compiuti a gennaio, giustamente protetta a dovere da uno Stato pur “fallito” sul posto per sua stessa ammissione, con l’impegno di farvelo tornare, è dunque sopravvissuta alla sua missione, visita e quant’altro alla degradata Caivano. Dove invece qualcuno aveva immaginato, minacciato, sperato e quant’altro -anche qui- di farle pagare caro l’intervento del governo sul cosiddetto reddito di cittadinanza. Che fu adottato dai grillini quando arrivarono a Palazzo Chigi sventolando dal balcone la bandiera della vittoria sulla povertà, cioè scambiando lucciole per lanterne e contribuendo a loro modo ad aggravare la situazione con attese tanto costose quanto illusorie.
Giuseppe Aversa, di 49 anni, Kevin Laganà di 22, Giuseppe Lombardo di 53, Giuseppe Servillo di 43 e Michael Zanera di 34 non ce l’hanno fatta invece a sopravvivere alla loro notte di lavoro sui binari ferroviari di Brandizzo, inghiottiti da un treno che non si aspettavano, in una sciagura, anzi una strage che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, corso sul posto senza essere accompagnato dal pur onnipresente ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini perché impegnato con la fidanzata a godersi a Venezia il festival del Cinema, ha giustamente definito “un oltraggio alla convivenza civile”.
I due fatti, uno al Sud e l’altro al Nord, parlano così tanto da soli, nei tratti essenziali che ho indicati, da non avere bisogno di commento alcuno.