Il post di Riccardo Pennisi (Aspenia) e la mappa della Capitale per monitorare i quartieri
Strumenti per sopravvivere al XXI secolo: la mappa del calore. Questa è quella di Roma. Nell’immagine, alle ore 8 di stamattina [lunedì, ndr]. Già ad un primo sguardo è evidente come parchi grandi e piccoli e le aree ricche di verde tra quartiere e quartiere siano dei polmoni preziosissimi per il benessere della città e di chi la vive o soltanto ci passa.
Le zone – come Prati-Trionfale, Flaminio, Marconi, Esquilino, Prenestino, Appio, San Paolo e il centro storico – pianeggianti e densamente costruite e asfaltate sono le più bollenti. A riprova di come diminuire il peso dell’attività umana su un territorio fortemente popolato, semplice esempio costruendo una piazza alberata o un giardino al posto di un parcheggio, sia un investimento per stare meglio tutti.
LA MAPPA DI ROMA SUL CALDO
Tra i luoghi dove il caldo si soffre di più, le aree adiacenti alle grandi linee ferroviarie e quelle vicine alle piattaforme industriali, commerciali estese e logistiche. Luoghi dove distese di asfalto e cemento impediscono al suolo di rilasciare il calore accumulato, con effetti intollerabili. In queste zone – site spesso sulle consolari della parte nord-est e sud-est di Roma, o verso l’aeroporto di Fiumicino – bisognerebbe procedere immediatamente con azioni di copertura verde e di de-impermeabilizzazione del terreno, visto il loro impatto fortissimo sulla temperatura media della città.
A questo sito si trova la mappa, aggiornata ogni ora: https://lnkd.in/dZBgfzFa