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Meloni

Mattarella media sulla giustizia, ok al Regolamento Natura: le prime pagine

Mattarella media sulla giustizia, 20 miliardi di debito per il Pnrr, il crollo della Lega, il Regolamento Ue Natura, il vertice Nato. La rassegna stampa

CORRIERE DELLA SERA

“Giustizia, i paletti di Meloni”, apre il maggiore quotidiano nazionale.

Nel taglio alto spicca il commento di Massimo Franco (“Il messaggio ai magistrati e anche ai suoi”).

“Biden convince Zelensky e avvisa lo zar: Noi uniti”, si legge nella stessa sezione.

“La questione verde si candida a diventare il nuovo grande discrimine tra destra e sinistra degli anni 2000”, scrive Polito nel fondo, intitolato “Il verde è il nuovo confine”).

A centro pagina spicca il rogo della Venere degli Stracci (“In fiamme l’opera di Pistoletto. Lo sgomento di Napoli”).

LA REPUBBLICA

“Clima, destre battute” apre il quotidiano Gedi.

Tema che torna anche nel taglio medio (“Se a Bruxelles vincono le api”).

Nel taglio alto spazio al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (“All’Italia il Pnrr costerà 20 miliardi di debito in più in tre anni”).

“Il G7 proteggerà l’Ucraina Biden: non tentenneremo”, si legge nel fondo.

Nella stessa sezione troviamo il retroscena (“Ricatti e giravolte. Il trionfo di Erdogan”).

In spalla spazio alla riforma della giustizia (“Nordio: riscrivere il concorso esterno mafioso. E Meloni: non ci fermeremo”).

“1993, le stragi di Cosa Nostra per lanciare FI”, si legge nella stessa sezione.

LA STAMPA

“Meloni riaccende lo scontro: I magistrati fanno politica”, apre il quotidiano torinese.

“Mia cara Presidente, per chi serve lo Stato il privato è pubblico”, è il titolo del commento di Concita De Gregorio nel taglio medio.

“Lo scontro con la magistratura rivela come per Meloni le toghe siano un’ossessione”, scrive Colonnello nel taglio medio (“Le amnesie di Giorgia”).

“Sì alla legge Ue per salvare il clima, già saltato l’asse Ppe-Conservatori”, si legge nella stessa sezione.

Nel fondo spicca il vertice della Nato di Vilnius (“Nato, l’accordo del G7 per difendere Zelensky. Giravolta di Erdogan, nuovo stop alla Svezia”).

Nel fondo spazio alla crescente contestazione delle decisioni delle autorità scolastiche (“Io sono al fianco del prof Marinelli, meno Tar a scuola”).

IL SOLE 24 ORE

“Inflazione Usa al 3%, le Borse corrono”, titola in apertura il quotidiano di Confindustria.

Nel taglio alto spicca il divario tra Nord e Sud nella scuola (“Matematica e italiano, metà degli studenti senza le conoscenze di base”).

“La UE pronta a esaminare le modifiche al Pnrr italiano”, si legge nel fondo.

A centro pagina troviamo il boom dell’export del Made in Italy (“Made in Italy, l’export oltre le attese alimenta la crescita dell’economia”).

“Rate, mini Ires e tasse piatte: primo ok alla delega fiscale”, si legge subito sotto.

Tanti i temi in spalla, dalla giustizia (“Mattarella riceve i vertici delle toghe. Una mediazione nello scontro con il Governo”) ai casi La Russa e Santanchè (“Meloni: Nessun passo indietro sulla giustizia”), passando per il Regolamento Natura (“Ok a Regolamento Natura. Il Ppe spaccato sul voto”) e il commercio (“Digitale e negozi di prossimità”).

IL FOGLIO

“Ecco il piano Draghi-Meloni”, apre il quotidiano diretto da Claudio Cerasa.

“Open Arms, aiutaci tu! Il paradosso di un governo che ha chiesto per sei volte aiuto alla ong che ha mandato Matteo Salvini a processo”, si legge nel taglio alto.

Nel fondo spicca il summit della Nato (“L’unione di fatto con l’Ucraina”).

“Le nuove linee rosse della Nato contro i Paesi ostili Russia e Cina”, si legge subito sotto.

“Pnrr, giustizia e sindacati. Ora è chiaro, Salvini è venuto al mondo per correggere Meloni”, titola Salvatore Merlo in spalla.

DOMANI

“Meloni tira le orecchie a La Russa. Ma resta ostaggio di Santanchè” titola in apertura il quotidiano diretto da Emiliano Fittipaldi.

Nel fondo spazio ai sondaggi e alle coalizioni politiche (“L’opposizione non è morta. Ma Renzi decida che fare”).

“La Lega perde soldi e tessere. Gli iscritti crollano ovunque”, titola Iannaccone nei “Fatti”.

“Bruciare la Venere di Napoli è un atto politico contro la bellezza”, scrive Damilano nell’“Analisi”.

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