Ancora troppo leggere le buste per i diritti tv della Serie A. C’è tempo per l’assegnazione fino al 2 agosto
Che il bando dei diritti tv della Serie A 2024-29 sarebbe stato il “più difficile della storia” lo avevamo capito. Che sarebbe stato anche il più lungo ed enigmatico, lo stiamo scoprendo con lo scorrere delle Assemblee della Lega Calcio. Calato il sipario su quella del 3 luglio scorso – che ha “prorogato” con voto unanime dei presidenti le trattive private fino al 2 agosto – sappiamo solo che i broadcaster interessati sono tre: Dazn, Sky e Mediaset; che le buste messe sul tavolo per ora sono troppo leggere; e che nessuno dei 24 pacchetti offerti soddisfa a pieno le esigenze delle tv. Per il resto, il presidente della Lega, Lorenzo Casini, e l’ad, Luigi De Siervo, giocano la partita a carte (e cifre) copertissime. Vogliono evitare di dare un vantaggio ai broadcaster in lizza; e preferiscono smarcarsi da possibili (anzi probabili) spaccature in seno alla Confindustria del calcio che per ora – nonostante qualche malumore cominci a serpeggiare – procede all’unanimità. “Siamo nel momento decisivo… Ci sono state proposte migliorative” si è limitato ad annunciare Casini al termine dell’Assemblea. “Ci stiamo avvicinando all’obiettivo che ci eravamo prefissati”, gli ha fatto eco De Siervo. E così, sulla fiducia, i presidenti si sono dati appuntamento a venerdì 14 luglio. Ma probabilmente anche quella sarà una tappa d’avvicinamento al traguardo.
VENERDI’ SI TRATTA A MILANO
Intanto per venerdì 7 luglio riprendono le trattative private con i broadcaster. De Siervo – coadiuvato dalla sua commissione diritti tv composta da Aurelio De Laurentiis (Napoli), Claudio Lotito (Lazio), Angelo Capellini (Inter), Luca Percassi (Atalanta) e Stefano Campoccia (Udinese) – comincerà un secondo giro di consultazioni. Il primo non ha sortito gli effetti sperati, non solo perché le offerte restano basse ma anche perché emergono divergenze nei desiderata dei broadcaster che nonostante i 24 pacchetti a disposizione vorrebbero cucirsene addosso un 25esimo su misura. Ma “le taglie” delle tv sono diverse. Mediaset – dove Piersilvio Berlusconi considera “folli” i prezzi del calcio e che comunque gioca un ruolo marginale nel raggiungimento della base d’asta – ha interesse per una gara in chiaro (meglio se in esclusiva) da mandare in onda il sabato sera su Italia1. Il tutto senza esagerare. Sky, con la pancia piena di calcio internazionale (l’ultima acquisizione sono gli Europei 2024), tiene un basso profilo, quasi opportunistico, e si accontenterebbe di una fetta (anche piccola) della Serie A: tre o quattro partite. Magari in co-esclusiva (ma con tutti gli highlights).
E spingerebbe per un’aggiudicazione triennale. Dazn, infine, non ha altra scelta che fare la parte del leone, ma senza eccessi perché i conti della Netflix dello sport non tornano e questa volta non c’è un partner telefonico (Tim) a fare da paracadute. In assemblea se ne riparlerà il 14 luglio, ben sapendo che il termine ultimo per le trattative private è fissato al 2 agosto. Ma i presidenti sui soldi sono stati chiari: non vogliono incassare meno del passato, ovvero dei 927,5 milioni di euro a stagione pagati da Dazn (840 milioni) e da Sky (87,5 milioni).
E considerando che nel nuovo bando sono stati messi (oltre all’ennesimo “spezzatino” delle partite) anche i diritti d’archivio, vorranno comunque qualcosa in più. Se questa cifra non sarà raggiunta per i primi d’agosto (ma sembra che non manchi moltissimo), la Lega Calcio procederà con l’apertura delle offerte ricevute da parte di sei soggetti per la commercializzazione e la distribuzione del canale Serie A. “Un’alternativa reale, già oggi produciamo contenuti”, va ripetendo Casini.
DUE VARIABILI
Intanto il 13 luglio prossimo scade il termine per i broadcaster per la presentazione delle buste per la Coppa Italia e la Supercoppa per il triennio 2024-27”. Base d’asta 62 milioni. Se Mediaset non dovesse riuscire a confermare queste immagini, perché costano molto e anche la Rai giocherà la partita, potrebbe rilanciare per l’anticipo del sabato della Serie A. Inoltre sempre a metà mese arriverà al traguardo la legge anti-pirateria che dovrebbe essere approvata dal Parlamento in via definitiva. Una bella boccata d’ossigeno per Sky e Dazn che da anni denunciano una sottrazione ingente di risorse a causa di queste condotte illecite. In una cornice di legalità, i manager delle tv potrebbero mettere la mano al portafoglio.