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Franco Gemelli

Daniele Franco sfiderà Margrethe Vestager per guidare la Bei

Parte la corsa per succedere a Werner Hoyer, in carica fino a dicembre

Prima del rinnovo dei vertici istituzionali dell’Unione europea fissato per giugno 2024, a dicembre scade il mandato di Werner Hoyer dopo un doppio incarico da cinque anni l’uno alla guida della Bei, la Banca europea degli investimenti.

Chi gli succederà?

PARTE LA CORSA A SUCCEDERE WERNER HOYER ALLA BEI

Per questa partita, ieri è stata una giornata importante.

“Sono lieta che il governo danese abbia proposto il mio nome per essere esaminato come possibile candidato per la posizione di presidente della Banca europea per gli investimenti. Confesso la mia disponibilità per la valutazione, in attesa del processo della banca e dei prossimi passi”. Con queste parole, l’attuale capo del digitale e della concorrenza dell’Unione europea Margrethe Vestager ha annunciato la propria candidatura alla corsa.

“Se nominata – ha commentato il corrispondente a Bruxelles di Radio Radicale (e firma del Foglio) David Carretta – la Commissione von der Leyen perderà il suo zar antitrust ben prima della fine del mandato”.

Come scriveva ieri Politico, “se selezionata, Vestager sarebbe la prima donna a gestire la banca dell’Unione europea che finanzia programmi all’interno del blocco e all’estero”. E sul valore del ruolo: “è un posto con molte opportunità per costruire un profilo internazionale, lavorando su argomenti caldi dal clima ai conflitti e – dal momento che gran parte del lavoro è distribuire finanziamenti a basso costo – operazioni fotografiche”.

“I ministri delle finanze probabilmente discuteranno la candidatura in una riunione informale a settembre. Mentre i governi di solito cercano di essere d’accordo per consenso, possono anche votare”, aggiungeva Politico.

A sfidare Vestager, intanto, c’è già da qualche settimana, ad esempio, l’ex ministro dell’economia italiano Daniele Franco. Un nome uscito fuori il 17 maggio. “L’Italia ha buone possibilità di vincere la partita e il Tesoro, secondo quanto risulta a La Stampa, avrebbe già iniziato a sondare gli alleati sul nome del candidato che ritiene più spendibile”, rivelava appunto il quotidiano torinese facendo il nome di Franco. Aggiungendo però che “lo scontro sulla mancata ratifica del Mes rischia di complicare la trattativa”.

Secondo il quotidiano diretto da Massimo Giannini, inoltre, in vista dell’elezione in autunno “l vero momento decisivo sarà quindi tra ottobre e novembre, ma nei contatti bilaterali tra i ministri già si lavora per costruire le alleanze”.

I FATTORI DECISIVI PER LA NOMINA DEL NUOVO CAPO DELLA BEI

“Per gli incarichi economico-finanziari, in genere, i Paesi Ue si dividono secondo il classico schema Nord-Sud. Ma anche l’appartenenza politica può giocare un ruolo”, scriveva a maggio il corrispondente europeo Marco Bresolin.

PER IL DOPO HOYER ANCHE LA MINISTRA DELLE FINANZE SPAGNOLA (E NON SOLO)

Per quanto riguarda altri pretendenti oltre i già menzionati, dopo la conferma di Vestager secondo Bresolin a maggio erano in corsa anche l’attuale vicepremier e ministra delle Finanze spagnola Nadia Calviño, il lettone Valdis Dombrovskis (commissario Ue con delega all’Economia e al commercio).

Come Vestager, anche Dombrovskis è al secondo mandato a Bruxelles ma lascerebbe con largo anticipo per andare alla Bei.

COSA FA LE BEI: LA SCHEDA

La Banca europea per gli investimenti (BEI) è proprietà comune dei paesi dell’UE. Il suo obiettivo è:

  • accrescere le potenzialità dell’Europa in termini di occupazione e crescita
  • sostenere le iniziative volte a mitigare i cambiamenti climatici
  • promuovere le politiche dell’UE al di fuori dei suoi confini.

La banca assume prestiti sui mercati dei capitali e eroga prestiti a condizioni favorevoli per progetti che sostengono obiettivi dell’UE. Circa il 90% dei prestiti viene erogato all’interno dell’UE. Il denaro non proviene dal bilancio dell’UE.

La BEI fornisce tre tipi principali di prodotti e servizi :

  • prestiti, che costituiscono circa il 90% dei suoi impegni finanziari complessivi. La banca presta a clienti di tutte le dimensioni per sostenere la crescita e l’occupazione, contribuendo spesso in tal modo ad attirare altri investitori
  • “blending”, che consente ai clienti di combinare i finanziamenti della BEI con ulteriori investimenti
  • consulenza e assistenza tecnica, per massimizzare il rendimento dei fondi.

La BEI eroga i prestiti superiori ai 25 milioni di euro direttamente. Per prestiti più esigui apre linee di credito per istituti finanziari che a loro volta concedono fondi ai richiedenti

Tutti i paesi dell’UE sono azionisti della BEI. Le decisioni sono prese dai seguenti organi:

  • il Consiglio dei governatori che comprende ministri di tutti i paesi dell’UE (perlopiù ministri delle Finanze). Definisce la politica generale in materia di credito
  • il Consiglio d’amministrazione che è presieduto dal presidente della BEI e comprende 28 membri nominati dai paesi dell’UE e uno nominato dalla Commissione europea. Approva le operazioni di acquisizione e concessione dei prestiti
  • il Comitato di gestione l’organo esecutivo della banca, che gestisce gli affari correnti.

Il Comitato di verifica controlla che le operazioni della BEI siano effettuate correttamente.

Le decisioni a livello gestionale sono attuate dai dipartimenti della banca.

Prende decisioni in merito all’assunzione e alla concessione di prestiti in base ai meriti di ciascun progetto  e alle opportunità offerte dai mercati finanziari. I prestiti all’interno dell’UE obbediscono a priorità specifiche. Fuori dall’UE, la banca sostiene le politiche di sviluppo e cooperazione dell’Unione in tutto il mondo.

In quanto organo indipendente, la Banca decide autonomamente sull’assunzione e la concessione dei prestiti. Coopera con altre istituzioni dell’UE, specialmente con la Commissione europea, il Parlamento europeoe il Consiglio dell’EU.

– Leggi anche: Expo 2030, Roma resta l’unica candidata europea ma Parigi preferisce Riad

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