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Cosa non va nel Pd di Elly Schlein

Matteo Renzi sul suo Riformista scrive che “il miglior amico di Giorgia è chi dice”, come ha appena detto anche la Schlein, ”che se cambiano le regole di controllo sulla Corte dei Conti torniamo al Ventennio

Fabrizio Roncone racconta sul Corriere della Sera, dopo aver fatto un giro al Nazareno e sentito altrove un po’ di esponenti del Pd sulle condizioni di salute politica, diciamo così, della nuova segretaria: “Elly sa tutto. Ha visto e letto tutto. Le hanno spiegato tutto. Perciò adesso la domanda che rimbonba nel partito -cento giorni dopo la vittoria alle primarie- è: Elly Schlein ha capito? O meglio: vuole capire che così, con questa agenda movimentista e ambigua, piena di slogan e sostanziale vaghezza, non andiamo da nessuna parte?”. Non a caso, del resto, il Pd ha appena perduto il corposo turno di elezioni amministrative di maggio.

         Roncone riferisce inoltre delle “tremende occhiate tra stupore e delusione, i sospiri rassegnati –“Vabbé, comunque è chiaro che ora dobbiamo tenercela fino alle elezioni europee”- di tanti che invece l’hanno accompagnata fin qui”.

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         E ancora, sempre Roncone sul Corriere di oggi: “La scongiurano: ascoltaci. Il grande saggio del partito, Luigi Zanda: “Si lasci aiutare”. Il potente Goffredo Bettini (sì, tranquilli: vedrete che nel Pd resta potente) ….L’autorevole Andrea Orlando, definitivo: “C’è un partito da costruire”. Gianni Cuperlo: “La segreteria di Elly non è frutto di spirito unitario” (elegante eufemismo). Struggente lettera a Repubblica di Morani/Di Salvo/Fedeli/Rotta: “Il Pd non deve diventare massimalista”.

         Conclusione, per non riportare per intero il rapporto dell’inviato del Corriere: “Nella sede del Nazareno si vede poco (non ha ancora arredato il suo ufficio, al terzo piano). A Montecitorio si vede pure meno…..i militanti dem bolognesi sono furibondi: “E’ irreperibile”. Il timore di molti è che il suo programma sia proprio solo quel nome così esotico (nemmeno più il suo trench, perché andiamo verso l’estate)”.

          La musica su e di altri giornali, anche di segno opposto, non è diversa. Marco Travaglio scrive sul FattoQuotidiano, sempre oggi, che la Schlein e, più in generale,” le opposizioni e il poco che resta di stampa libera …dovrebbero selezionare i bersagli, evitando di gridare al fascismo o alla svolta autoritaria qualunque cosa faccia il governo per evitare l’effetto “al lupo al Lupo”, essendo evidente che “se tutto è fascismo nulla è fascismo”

         – Leggi qui tutti i Graffi di Damato

         Matteo Renzi sul suo Riformista scrive che “il miglior amico di Giorgia è chi dice”, come ha appena detto anche la Schlein, ”che se cambiano le regole di controllo sulla Corte dei Conti torniamo al Ventennio. Il migliore amico di Giorgia è chi definisce il governo “illiberale” solo perché non la pensa come Magistratura Democratica. Il migliore amico di Gorgia è chi vede i saluti romani anche alle sfilate del 2 giugno, Il miglior amico di Gorgia è chi attacca la frase sul “pizzo di Stato” e subito dopo chiede la patrimoniale. Il migliore amico di Giorgia è chi sogna una sinistra talmente di sinistra da stare all’opposizione per 30 anni”. Migliore amico, in fondo, dello stesso Renzi che così dettagliatamente la difende.

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