“La sinistra? Dov’è la sinistra?”, ha chiesto chi pure l’ha a lungo rappresentata in Parlamento e nel governo
All’indomani delle “considerazioni finali” -ma finali davvero- del governatore uscente della Banca d’Italia Ignazio Visco, sostanzialmente ottimistiche sulla situazione economica e finanziaria del Paese, riuscito a crescere più degli altri Stati dell’Unione Europea e persino degli Usa, quel diavolo di Antonello Caporale, del Fatto Quotidiano, è riuscito a rintracciare -credo per telefono- l’ormai disperso e quasi omonimo Vincenzo Visco, a lungo ministro economico fra il 1993 e il 2006, e parlamentare fino al 2008, strappandogli tutt’altre verità e previsioni.
LA DESTRA DI GOVERNO
Anche con Silvio Berlusconi al governo -ha praticamente ricordato il Visco senior, diciamo così, per quanto di soli 8 anni più anziano dell’altro- le strade e piazze d’Italia erano affollate di turisti, i ristoranti pieni di clienti, le agenzie di viaggio sommerse da richieste di notizie e prenotazioni, ma l’allora presidente del Consiglio finì “cacciato” e sostituito da Giorgio Napolitano con una specie di commissario di Bruxelles,Mario Monti, nominato senatore a vita prima o apposta per insediarsi Palazzo Chigi.
La stessa cosa -par di capire dal ragionamento dell’ex ministro- potrebbe capitare a Meloni, che invece scommette sullo scenario opposto. Che è quello di elezioni europee destinate l’anno prossimo a cacciare via da Bruxelles un bel po’ di politici e burocrati cresciuti in tutti i sensi all’ombra dell’alleanza fra popolari e socialisti. Cui potrebbe seguirne un’altra fra i popolari e i conservatori, in una edizione europea del centrodestra italiano. Dove, è vero, il leader leghista Matteo Salvini mostra qualche resistenza a confondersi con i popolari, e a distinguersi dall’estrema destra con la quale si è abituato a muoversi a Strasburgo. Ma in politica, si sa dai tempi in cui in Italia democristiani e comunisti si annusavano dopo essersi scontrati nelle elezioni, “mai dire mai”.
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Sarà pur vero, come ha detto l’ex ministro, che la Meloni strizza troppo l’occhio agli evasori e sono “pochissimi gli investimenti privati e pubblici”, che c’è una “fuga di massa verso l’estero”, “nessuna capacità di spesa del Pnrr” e “infrastrutture ai minimi termini”, per quanto Salvini -sempre lui- sia sicuro di costruire finalmente il Ponte sullo stretto di Messina. Sarà pur vero che “purtroppo la barca fa acqua ma la destra festeggia”, come ai tempi -ripeto- dell’ultimo governo Berlusconi. E’anche vero tuttavia che la sinistra è messa peggio della destra ed è perciò la prima garanzia di cui dispone la destra per continuare a governare.
LA SINISTRA DEMOCRISTIANA
“La sinistra? Dov’è la sinistra?”, ha chiesto chi pure l’ha a lungo rappresentata in Parlamento e nel governo. “Finora -si è risposto da solo Vincenzo Visco- la vedo rappresentata da notabili ex democristiani. E poi, diciamoci la verità, la sinistra ha perso colpi quando ha scelto di rifiutare la demagogia come elemento caratteristico del proprio discorso pubblico” e “ha affrontato la realtà senza disconoscerla o manipolarla”. Meloni comprensibilmente ringrazia.