Locatelli: “Il richiamo tra 35 e 42 giorni dei vaccini a mRna non inficia l’efficacia delle risposta immunitaria, inoltre la prima somministrazione conferisce protezione dallo sviluppo della malattia Covid”
“Raccomandare un prolungamento nella somministrazione della seconda dose nella sesta settimana, tra 35 e 42 giorni, per i vaccini a mRna, trova il suo razionale nel fatto che la seconda dose entro 42 giorni è stata riportata nel dossier fornito dalle aziende all’Ema” Lo ha affermato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) nel suo intervento in audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato sulle modalità di somministrazione dei vaccini anti-Covid a mRna. “Soprattutto – ha sottolineato Locatelli parlando sempre dei vaccini a mRna – non inficia l’efficacia delle risposta immunitaria, inoltre la prima somministrazione conferisce protezione dallo sviluppo della malattia Covid”.
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“Terzo pilastro – ha proseguito il numero 1 del Css e del Cts, in uno scenario in cui c’è la necessità del Paese di coprire un elevato numero di soggetti, si configurano le condizioni in cui è prioritaria per la sanità pubblica e di coprire il maggior numero di soggetti possibili”.
“Il quarto pilastro è il confronto con il generale Francesco Paolo Figliuolo che aveva stimano che l’allargamento dell’intervallo” fra prima e seconda dose “avrebbe incrementato fino a 3 mln il numero di soggetti che entro maggio potevano ricevere la prima dose. L’ultimo pilastro è quello che è accaduto in altri Paesi dove gli eventi fatali con l’allungamento sono diminuiti”, ha concluso Locatelli.