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Brevetti vaccini, cosa rischiamo (tutti) se il Covid resterà nel terzo mondo

Mentre le big pharma registrano guadagni da capogiro, il WTO si incontra per parlare della sospensione dei brevetti sui vaccini anti Covid. Ecco cosa potrebbe succedere senza un accesso equo ai vaccini

Nelle ultime 2 settimane sono stati segnalati nel mondo più casi di Covid che nei primi 6 mesi della pandemia e più della metà  in India e Brasile, eppure la sospensione dei brevetti per i vaccini sembra essere ancora un’opzione surreale. Oggi e domani il Consiglio generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) si riunisce per parlare di questo.

L’APPELLO ALLA SOSPENSIONE

“Al WTO potrebbe essere l’ultima chiamata per i popoli della Terra, un punto di non ritorno”. A lanciare l’allarme, come già fa da tempo, è il Comitato italiano per l’iniziativa dei cittadini europei Right2cure – No profit on pandemic, che chiede all’Unione europea di modificare gli accordi commerciali e sospendere i brevetti dei vaccini. Richiesta già avanzata a marzo da Sudafrica e India e bloccata da molti Paesi, tra cui Stati Uniti e Ue.

Il Comitato chiede di prendere scelte drastiche perché “l’aumento dei decessi in tutto il pianeta è in stretta correlazione con la disponibilità dei vaccini, che le aziende titolari dei brevetti non sono in grado di assicurare, per cui bisogna urgentemente coprire il fabbisogno mondiale consentendo la produzione in tutte le aziende che abbiano le tecnologie”.

In Italia, il M5s ha inviato una lettera a tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, per chiedere la stessa cosa in un appello unitario al presidente del Consiglio Mario Draghi, anche nella sua veste di presidente di turno del G20.

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COSA SUCCEDERÀ SENZA UN ACCESSO EQUO AI VACCINI

Ad oggi, solo lo 0,2% delle dosi è stato somministrato nei Paesi a basso reddito ed è lì che la pandemia continuerà a diffondersi, modificarsi e circolare ovunque, con conseguenze disastrose per tutti. Come avevamo già visto in un altro articolo, il programma Covax dell’Oms che ha come obiettivo l’accesso equo ai vaccini anti Covid, non sta funzionando.

Fino al 21 aprile scorso, Covax aveva consegnato circa 40,2 milioni di dosi delle 187,2 milioni che aveva previsto di distribuire durante o entro la fine di maggio e senza vaccini ai Paesi più poveri si stima che la pandemia durerà 7 anni.

The One Foundation, una ong che si impegna per combattere la povertà, ha inoltre stimato che l’acquisto di 2 miliardi di dosi di vaccini da parte dei Paesi più ricchi del pianeta, a scapito dei più vulnerabili, potrebbe far raddoppiare il bilancio dei decessi legati alla pandemia. In totale, l’83% delle vaccinazioni sono state effettuate nei Paesi ad alto e medio reddito.

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COSA NE PENSA L’OMS

“C’è un problema acuto ora, che è l’accesso ai vaccini anti Covid” ha dichiarato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, “è un problema anche a lungo termine” perché la quantità di vaccini di cui avremo bisogno è significativamente maggiore rispetto a quella attuale. La capacità produttiva deve aumentare” e “la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini sarebbe molto importante. Se non utilizziamo tutti gli strumenti ora, quando? Ci auguriamo che tutti i leader siano d’accordo nell’usare tutte le opzioni per aumentare la produzione di vaccini il prima possibile”.

LE BIG PHARMA

All’idea della sospensione dei brevetti si oppongono ovviamente le big pharma che proprio in questo articolo si vede in dettaglio quanto hanno guadagnato con l’arrivo della pandemia. Pfizer, per esempio, ha chiuso il primo trimestre del 2021 con un fatturato di 14,58 miliardi di dollari, di cui 3,5 miliardi dal vaccino e si stima che per la fine dell’anno il ricavo dovrebbe aggirarsi intorno ai 26 miliardi di dollari.

Leggi anche: Covax | vacciniamo il terzo mondo o la pandemia durerà 7 anni

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