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Avvocati, l’esame di stato cambia forma per la pandemia

Nuovo rinvio per 26mila praticanti, ormai sull’orlo di una crisi di nervi. Ma quest’anno l’esame di stato per diventare avvocati potrebbe mutare struttura. Cosa sappiamo finora…

L’esame di stato potrebbe finalmente cambiare struttura. Lo chiedono da anni generazioni di praticanti, ritenendo le due prove, dalla durata complessiva di quasi un anno, eccessive e non alla portata di tutte le tasche, ma l’ordine aveva sempre tenuto il punto. Ora, invece, almeno per l’ultima edizione, si potrebbe fare una eccezione. Ma andiamo con ordine.

L’ESAME SLITTA ANCORA

Solitamente l’esame di stato per ottenere l’abilitazione alla professione forense consta di due prove: uno scritto (tre elaborati, due pareri e un atto, da svolgersi in altrettante giornate a metà dicembre) e una prova orale che avviene circa un anno dopo (dipende dalla lettera estratta). Un vero tour de force e quest’anno ci si è messa di mezzo pure la pandemia che ha nuovamente sospeso gli scritti, che in via eccezionale (dopo che l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede aveva congelato la sessione dicembrina) si sarebbero dovuti tenere il 13, 14 e 15 aprile. I candidati sono 26.000, quattromila solo a Napoli, tremila a Roma.

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Il ministero della Giustizia fa sapere che i nuovi esami saranno ricalendarizzati nel primo Consiglio dei ministri utile e subiranno uno spostamento contenuto.

COME CAMBIA L’ESAME DI STATO PER DIVENTARE AVVOCATI

Ma, e questa è la vera novità, si va verso una mutazione sostanziale dell’esame di stato per diventare avvocati. La prova scritta nazionale,  sarà trasformata – è l’ipotesi prevalente, anticipata dallo stesso sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto – in un doppio orale. Il primo, rafforzato, sarà impostato su uno dei tre temi scritti (o sulla materia o su un caso pratico) e consentirà, se superato, di accedere al secondo orale sulle materie scelte dal candidato. Oggi si portano sei discipline: i neolaureati ne possono scegliere cinque, spesso sono le meno impegnative.

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Si parla persino della possibilità che uno dei due orali avvenga da remoto, come sta già accadendo nelle università per gli esami e le discussioni delle tesi. Su tutto poi incombe la riforma vera e propria dell’accesso alla professione forense che mira a rendere ancora più arduo l’esame di stato per diventare avvocati. In mezzo, però, ci sono 26mila praticanti che animano gruppi Facebook e Telegram testimoniando di non poterne più di continui rinvii e che sia irrispettoso che, oltre alla data delle prove, manchi al momento la forma delle stesse, rendendo così di fatto impossibile per loro prepararsi adeguatamente.

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