L’ultimo Dpcm istituisce la zona bianca, un miraggio in cui la vita e le attività riprendono come prima del Covid-19. Come si entra in questa esclusiva zona e chi potrà riaprire?
L’ultimo Dpcm, approvato ieri notte e contenente le misure per il contrasto al Covid-19, prevede l’istituzione di una zona bianca che si va ad aggiungere alle ormai note gialle, arancioni e rosse. Il nuovo Dpcm entrerà in vigore da sabato 16 gennaio e sarà valido fino al 5 marzo. Lo stato d’emergenza è stato prorogato fino al 30 aprile 2021.
COS’È LA ZONA BIANCA
La zona bianca è il premio per quelle regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1, ovvero con un livello di rischio basso. L’indice di contagio Rt deve essere sotto 1 e il tasso di incidenza di contagi ogni 100.000 abitanti inferiore a 50.
COSA SI PUÒ FARE NELLA ZONA BIANCA
In questa zona vengono automaticamente abolite le misure restrittive previste dal Dpcm per le aree gialle, arancioni e rosse. Le scuole, di ogni ordine e grado, tornano alle lezioni in presenza.
Le attività – tutte – possono riprendere regolarmente. Riaprono cinema, teatri, musei, sale da concerto e da ballo, centri culturali, sociali e ricreativi, ma anche palestre e piscine.
Negozi, centri commerciali compresi, possono riaprire regolarmente anche nel weekend. Basta chiusure anticipate e limitazioni per bar e ristoranti che potranno rimanere aperti ai clienti anche la sera.
Saracinesche su anche per sale giochi, sale scommesse e sale bingo. Abolito il coprifuoco dalle 22 alle 5 e nessun vincolo per gli spostamenti.
Resterà comunque obbligatorio l’uso della mascherina sempre e persisteranno il divieto di assembramento e il distanziamento.
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI
In una nota diffusa da Palazzo Chigi si ricorda però che “nelle medesime aree possono comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico”.
LA ZONA BIANCA PER ORA RESTA UN MIRAGGIO
La brutta notizia è che, come ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, è molto difficile che la zona bianca “possa scattare nel breve”. Per il momento, come scrive Repubblica, la regione più vicina allo scatto in questa nuova zona è la Toscana, “unica classificata a basso rischio nell’ultimo monitoraggio dell’Iss, ma dove il tasso di incidenza è ancora tre volte superiore a quello richiesto”.
Lo scopo di introdurre la zona bianca quindi per ora è solo un segnale di speranza da parte del governo.