7, 11, 15, 18, 25 gennaio 2021. Tutte le date previste dal calendario per la riapertura delle scuole Regione per Regione. Chi riapre, chi è in bilico e chi vuole riaprire ma aspetta i dati sui contagi
Tra chi chiedeva la riapertura delle scuole il 7 gennaio (Italia Viva e M5s) e chi si batteva invece per rimandare (Pd) al 15 gennaio se non oltre, il governo Conte ha trovato una mediazione. Elementari e medie si preparano al rientro il 7 gennaio, mentre il ritorno alla didattica in presenza al 50% per le scuole superiori sarà lunedì 11. Non mancano però le eccezioni.
Leggi anche: Scuola, finalmente si è deciso. Quando tornano in aula elementari, medie e superiori
CHI NON RIAPRIRÀ
Sono quattro le regioni che rinvieranno l’apertura delle scuole superiori. In Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche i ragazzi degli istituti superiori torneranno sui banchi il 1° febbraio. La Campania fa da sé e stabilisce l’11 gennaio come data di rientro per scuola dell’infanzia, prima e seconda elementare; mentre il resto della primaria tornerà il 18. Infine, il biennio delle scuole superiori rientrerà in classe il 25.
CHI È IN BILICO E PENSA ALL’ORDINANZA SU MISURA
Otto regioni vorrebbero posticipare il rientro in presenza per quanto riguarda le scuole superiori: Liguria, Piemonte, Lazio, Umbria, Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna. Come riportato da Repubblica, i governatori Giovanni Toti e Nicola Zingaretti sono stati secchi nei confronti del governo: “Se non arriva lo stop del governo, facciamo ordinanze regionali”.
Leggi anche: Scuola, dove riapre il 7 gennaio? Il balletto delle Regioni
CHI VUOLE RIAPRIRE
La richiesta al governo di autorizzare la didattica in presenza al 50% il 7 gennaio è arrivata da sei presidenti: Alberto Bertin (Valle d’Aosta), Maurizio Fugatti (Provincia di Trento), Eugenio Giani (Toscana), Marco Marsilio (Abruzzo), Donato Toma (Molise) e Nello Musumeci (Sicilia). Per il governatore della Toscana ci sarebbero infatti “le condizioni per tornare in classe”.
Dello stesso avviso di Giani anche Lombardia, Emilia Romagna e Provincia di Bolzano che grazie a orari differenziati e potenziamento del trasporto pubblico locale si sentono sicuri a riaprire le scuole. Restano però in attesa di conoscere di che colore si tingeranno in base ai dati sull’indice di contagio.
INDICE DI CONTAGIO RT
Il rientro a scuola dipenderà comunque dall’andamento dell’indice di contagio che verrà valutato venerdì 8. Per le regioni in cui questo dovesse aumentare e si passasse a zona arancione o rossa si potrebbe procedere solamente con la didattica a distanza (dad).
COSA HA DETTO AZZOLINA
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un’intervista al Fatto Quotidiano ha dichiarato: “Posso confermare la volontà del governo di riaprire. Avremmo voluto farlo a dicembre, ma abbiamo rimandato su richiesta delle regioni. Poi avremmo voluto tornare al 75% e invece abbiamo accolto il suggerimento del 50%. Abbiamo collaborato: ora è arrivato il tempo di tornare in classe”.
I PROBLEMI (ANCORA) IRRISOLTI
Non sembrano però convinti dalle parole della Ministra professori, rappresentanti sindacali e studenti soprattutto per la mancanza di organizzazione in merito al trasporto pubblico locale, agli orari di ingresso e di uscita, ai rientri del sabato e delle giornate in cui gli studenti resterebbero in classe fino al pomeriggio.